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Mappato l'Rna polimerasi III le cui mutazioni provocano malattie neurodegenerative, tumori e infezioni

Medicina Interna Redazione DottNet | 17/12/2020 14:13

La ricerca è dell'Istituto per la ricerca sul cancro di Londra e dell'Università di Regensburg, ed è stata guidata da Alessandro Vannini, attuale direttore del Centro di ricerca in Biologia strutturale dello Human Technopole di Milano

Ottenuta la mappa di un enzima - l'Rna polimerasi III - chiave per il funzionamento delle cellule, e le cui mutazioni possono provocare malattie neurodegenerative, tumori e ipersensibilità ai virus. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, è dell'Istituto per la ricerca sul cancro di Londra e dell'Università di Regensburg, ed è stata guidata da Alessandro Vannini, attuale direttore del Centro di ricerca in Biologia strutturale dello Human Technopole di Milano.   L'enzima è stato mappato per la prima volta in un campione umano ed è fondamentale per la vita di tutte le cellule. Sino ad oggi l'Rna polimerasi era conosciuto nelle sue caratteristiche solo in un lievito, perché più semplice rispetto alla stessa molecola dell'uomo, di cui invece si sapeva molto poco. I ricercatori sono riusciti a raggiungere questo risultato grazie alla criomicroscopia elettronica, che permette di vedere sino quasi alla scala degli atomi.

"Questo nuovo studio ci permette di individuare quali sono e dove si trovano le mutazioni associate a numerose malattie", commenta Vannini. Negli ultimi anni è stato individuato un gran numero di mutazioni genetiche della Rna Polimerasi III, come responsabili di ipersensibilità alle infezioni virali, di alterazioni del corretto sviluppo del sistema nervoso centrale e di gravi malattie neurodegenerative. "Questo enzima è inoltre 'iperattivo' in alcuni tipi di cancro.  Conoscere quindi la dettagliata struttura di questo enzima potrà aiutare lo sviluppo di terapie mirate", continua. Nello studio sono state mappate con alta precisione oltre l'85% delle sue mutazioni genetiche. In particolare i ricercatori hanno visto che le mutazioni che causano difetti dello sviluppo neurologico, come la leucodistrofia ipomielinizzante, la sindrome di Treacher-Collins o la sindrome di Wiedemann-Rautenstrauch, si raggruppano in punti centrali dell'enzima, influenzandone la stabilità, mentre quelle che influenzano l'ipersensibilità ai virus si trovano all'esterno.

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fonte: Nature Communications

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